Mi chiedono in molti, negli ultimi tempi, di scrivere di alpinismo.
Cosa di per sé affascinante ma che presenta non pochi punti interrogativi quali l’argomento scelto di cui trattare, il contesto, l’interesse comune, lo scopo.
Confesso di averci pensato su e di essere giunto a una conclusione. Parlerò di vie alpinistiche legate a storie che meritano di essere raccontate e a momenti storici ben definiti. Un po’ di storia quindi legata ad impressioni personali. Vie, per lo più, accessibili, non proibitive, che conservano, secondo me, un fascino particolare legato al loro sviluppo e alla loro storia.
Un modo non solo utile sotto il profilo della conoscenza storica, alla quale non possiamo sottrarci, ma anche, e questo è il mio scopo principale, un modo (mi auguro) che aiuti ad affrontare l’alpinismo con sempre maggiore consapevolezza. Un modo come un altro per ricordare “regole” che non ci è permesso dimenticare. In questa mia rubrica non troverete relazioni dettagliate o disquisizioni sui gradi (ormai si trovano un po’ dappertutto) ma troverete le mie impressioni complessive sulla via e magari qualche dettaglio, qualche ricordo nel particolare.
Tutto questo, e soprattutto, senza scordare l’ambiente, oggi sempre più in pericolo, che circonda queste vie e queste storie e cioè le Montagne e tutti coloro che vivono per la Montagna, con la Montagna, della Montagna.
Grazie a tutti e, se vorrete, buona lettura.
- L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
- Il giudizio sulle arrampicate, sulle vie non può essere considerato indiscutibilmente affidabile. Tutte le notizie vanno valutate e verificate prima di intraprendere qualsiasi percorso. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia inconveniente, incidente, perdita o danno risultanti dalle informazioni contenute in questa rubrica.

